Con l’approvazione il 12 marzo 2024 della Direttiva Case Green, diventa ufficiale l’abolizione degli incentivi per le caldaie alimentate con combustibili fossili e gas fluorurati, con l’obiettivo di una completa eliminazione degli idrofluorocarburi (HFC) entro il 2050.
Le nuove regole impongono dunque l’addio definitivo alle caldaie a gas entro tale data, con un graduale divieto dal 2025 di incentivi fiscali per l’installazione di caldaie a condensazione, condizionatori e pompe di calore che utilizzano combustibili fossili (fluorurati f-gas).
Gli incentivi si potranno utilizzare solo per apparecchi con alimentazione a energia pulita o ad alimentazione ibrida, che usano gas e pompa di calore.
Quali bonus per caldaie e condizionatori
La detrazione per la sostituzione di condizionatori e caldaie dovrebbe dunque terminare il 31 dicembre 2024. Si tratta di lavori che oggi possono essere agevolati con l‘Ecobonus al 65% oppure con il Superbonus al 70%, e che dal 2025 non saranno più incentivati.
Detrazione caldaie e condizionatori con Ecobonus al 65%
Fra gli interventi di cui all’Ecobonus ordinario, e dunque rientranti anche tra quelli trainanti dall’agevolazione maggiorata, c’è la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, o con impianti per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Come richiedere l’Ecobonus per le caldaie
La procedura è quella consueta per i bonus edilizi con Comunicazione all’Enea tramite apposito portale dedicato ai Bonus Casa ed all’Ecobonus (bonusfiscali.enea.it).
La comunicazione all’ENEA riguarda le ristrutturazioni edilizie e gli interventi che comportano un risparmio energetico e/o l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia (art. 16 bis del DPR 917/86).
La comunicazione va essere trasmessa (dal contribuente o da un intermediario) per via telematica entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Rientrano tra quelli ammessi ad Ecobonus: riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente agevolati al 50%, 65%, 70%, 75%, 80% e 85%; bonus facciate conclusi entro il 2022 quando comportano la riduzione della trasmittanza termica dell’involucro opaco (detrazione 90% per le spese 2021, detrazione 60% per le spese 2022).
Per quanto riguarda le caldaie, sono ammesse le seguenti tipologie:
- generatori di calore a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A,
- generatori a pompe di calore, ad alta efficienza, anche con sonde geotermiche,
- apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro,
- sistemi di microcogenerazione, che conducano a un risparmio di energia primaria pari almeno al 20%,
- collettori solari.
Quando scade l’Ecobonus caldaie
La detrazione fiscale prevista per gli interventi di riqualificazione energetica è applicabile fino al 2024.
Restano da confermarsi le limitazioni a livello UE, che tuttavia non sembra possano arrivare prima del prossimo 31 dicembre considerati i tempi burocratici di attuazione della Direttiva Case Green.
Detrazione caldaie e condizionatori con Superbonus al 65%
Se gli interventi ammesso all’Ecobonus ordinario sono trainati da quelli con Superbonus, la percentuale è del 70% se i lavori ricadono nell’anno d’imposta 2024.
Come richiedere il Superbonus per le caldaie
La procedura di accesso agli incentivi per la sostituzione della caldaia con una a risparmio energetico rientra nel più vasto progetto d Superbonus, per cui tutta la pratica da eseguire contempla i singoli lavori ammessi ad aliquota fiscale agevolata.
Negli interventi trainati ci sono tutti quelli ammessi all’Ecobonus, compresa l’installazione di una nuova caldaia a condensazione.
Quando scade il Superbonus caldaie
Come noto, nel 2024 non sono previsti rinnovi o deroghe speciali per il Superbonus. Per cui, la misura è destinata a terminare il 31 dicembre 2024.
Incentivi caldaie dopo il 2024
In base alla direttiva europea, se tutto dovesse essere confermato, fra gli impianti agevolati resterebbero sono i collettori solari. Per le caldaie e condensazione, gli apparecchi ibridi, i sistemi di microgenerazione, non basterebbe più la classe energetica A (che non esclude i combustibili fossili).
Fra gli interventi trainati (che quindi sono agevolati solo se vengono effettuati contemporaneamente a quelli trainanti), ci sono tutti i lavori ammessi all’Ecobonus. Anche in questo caso, le caldaie a condensazione (attualmente ammesse), dovrebbero avere anche il requisito dell’alimentazione senza combustibili fossili.
Novità ulteriori potranno arrivare dal Piano italiano (PNIEC) per il raggiungimento degli obiettivi green nel Paese, che contempla anche un riordino dei bonus edilizi.
La direttiva europea (EPBD), intanto, prevede che – nel momento in cui sarà recepita dagli Stati membri – non sia più possibile installare sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili negli edifici di nuova generazione e in fase di ristrutturazione.
In questo caso, la norma è meno stingente, nel senso che salva i sistemi ibridi (che quindi utilizzano anche combustibili fossili).
La norma prevede, come obiettivo finale, emissioni zero a fine 2050 per tutti gli edifici.
Fonte: PMI.it del 13/03/2024
Scritto da Alessandra Gualtieri